venerdì 6 gennaio 2012

WHOREMONGER





Gesù, ma no Gesù non c’entra niente, come puoi anche solo lontanamente pensare di invocare il nome del nostro salvatore e redentore, di ictus sotèr (non Mulè, of course, anche se ci troviamo nello stesso Municipio adesso) in questa maldida favela di motorini rubati, antidepressivi e baracche di fanghiglia e materiali di risulta, abbiamo tutti una menzogna pronta all’uso, ma adesso aiutami ad insabbiare questo stronzo di cane, questa cacca sbrindellata con gli intestini di fuori per non rispondere del drammatico capo d’imputazione di omissione di soccorso ad animale, io pirata della strada io genocida di ricci, la tangenziale con nomi presidenziali l’abbiamo lasciata alle spalle e ci siamo rifugiati in questo piazzale industriale sormontato dal profilo grigio della fabbrica, capannone mi correggi mentre raschio via gli occhi  dal pneumatico, non ci vede nessuno, d’altronde a parte sfuggenti clienti di trans e di mignotte slave con le tette generosamente esibite chi mai potrebbe sorprenderci, non abbiamo una telecamera per far impazzire youtube, ma saremmo comunque surclassati da artisti olandesi e da Milo Sacchi e da ragazzini chicanos che fanno le smorfie da duri mentre sminuzzano cuccioli paffutelli, o come cazzo si fa come come cazzo si fa, avrei voglia di un panino, andiamo sulla Tiburtina dopo, dico, e lui contrito e quasi alle lacrime continua a farfugliare gesù come fosse un mantra di autoconsapevolezza, stai calmo la satori zen non la raggiungi qui, piuttosto vatti a fare una scopata con quella minorenne scosciata pago io, offro perché devo toglierti dai coglioni e questo non lo sto pensando ma proprio dicendo, sei un infame mi dice, ma accetta i soldi e va ad infrattarsi con la moretta quindicenne, così almeno pure lui avrà sulla coscienza un reato, diventerà uno pseudo-pedofilo per qualche minuto, mentre lei gli regge il cazzo in mano e nasconde i soldi nella borsetta finto-Gucci, almeno le bianche non puzzano sono discretamente pulite e presentabili, alcune persino molto carine, non perderci la testa non sposartela urlacchio divertito come non mai, mi diverto con poco, e quel poco è sempre un abominio, pedofilo di merda lo sento dire massacratore di cagnolini indifesi, cagnolini borbotto merda sulla ruota piuttosto che colpa ne ho io se questa strada è una palude nera, priva delle più elementari forme di illuminazione, ecco quel che succede quando ci allontaniamo dalla Stazione Termini, ma non può più sentirmi perché sta contrattando là da qualche parte nell’oscurità con la troia, poi si eclissano definitivamente, attorno a me solo il cancello del capannone e delle baracchette zingare spente e morte, forse abbandonate, questo è un posto di paura, dovrei avere paura, ma ora sono sporco stanco e sudato, ho un cane da buttare al cesso e tanto sonno, sento le palpebre chiudersi lentamente, un fazzoletto bianco ridotto a cencio rossino con i resti filamentosi delle budella pelo che puzza e santoddio quanto quanto durerà questa storia, penso ai miei soldi il danno oltre la beffa anzi la beffa oltre il porco dio, la carcassa è franata in una pozza di catrame e sudore per la gioia degli animalisti darò degna sepoltura in questo cimitero di rumeni e di albanesi lavoratori indefessi ed altrettanto indefessi stupratori sbronzi, proprio mentre sto principiando un gorgoglio roco di stomaco ecco la donna apparirmi davanti, è mezza nuda coperta di terra e fanghiglia e puzza di natura selvaggia come una grizzly woman rimasta muta e viva, chi sei fiammetta cicogna, penso tra me e me, ma più probabile tu sia una barbona stuprata, la donna sta ferma silenziosa e guarda verso di me, devo avere un aspetto orribile piegato in avanti con le mani nello squarcio del povero cane diventato parte integrante della meccanica della mia macchina, lei certo non eccelle per contegno raffinato e per aspetto aristocratico, non avrei dovuto mandare quel coglione a scopare, e adesso?, adesso è un lungo istante ininterrotto, i suoi lineamenti sono nascosti dalla pesante consistenza della notte, mentre io sono irrorato dai fari della mia stessa autovettura e sono nudo nudo a me stesso con la vergogna insensata del cane ammazzato, aiutami, dice, ha una voce irreale, spettrale, spezzata da un dolore così intenso e profondo che posso quasi percepirlo, aiutami, aiutarla è un concetto pernicioso e pericoloso e se quello stronzo si fosse già fatto svuotare i coglioni dalla troietta minorenne ecco avrei qualche chance maggiore di essere d’aiuto, piegato sulle ginocchia la guardo e sto zitto, aiutami continua lei come se mi avesse preso per un telefono amico, aiutami, ho capito, bofonchio, ho capito, aiutarti, che ti è successo ?, non lo so, non me lo ricordo, ho bevuto, anche io ho bevuto sghignazzo senza motivo, il dramma diventa una festa stronza, sono irreale per quanto sono inopportuno, torna il minchione, abbottonandosi la patta e proprio mentre mi viene vicino si accorge rimanendo con la bocca spalancata della donna-fantasma emersa dalla boscaglia, e questa chi cazzo è? sa solo domandare sperando che qualcuno assecondi la sua bifida curiosità, ma non gli darò questa soddisfazione, diciamo che avevamo un problema, ora ne abbiamo due, ma porco dio scandisce con teatrale trasporto, porchissimo dio ribadisco, come è andata nel bosco con cappuccetto rosso?, mica male mica male, per un attimo sembra riemerso dai suoi insondabili pensieri, bella bocca brava con le mani, ok ok continui a recensire dopo adesso vediamo la milady qui come possiamo sistemarla, dobbiamo chiamarti la polizia?, e mentre lo chiedo il mio sodale sbianca come un fantasma gotico come un polidori otrantino, ma tu sei scemo completamente scemo, la polizia qui con la minorenne che mi sono scopato, il cane frullato e una che probabilmente è stata violentata, ce la accollano a noi questa lo sai meglio di me, abbiamo anche un tasso alcolemico superiore al consentito, sorrido, si ma quello è un problema tuo, sei tu a guidare, fa presente, sei un amico ed io che ti ho pure pagato la mignotta, ma che cazzo, sarebbe come se dicessi alla polizia lo sapete che si è andato a scopare una mignotta bambina mentre io pulivo la macchina dalla carcassa schifosa della bestia, la polizia sarebbe entusiasta di venire qui, manco lo SWAT, manco le leggi della repubblica italiana vigono qui, siamo in amazzonia e a Sherwood, la dura legge della favela, ok ma adesso sentiamo la risposta della donna, no niente polizia, potreste portarmi in ospedale, ma in ospedale in quelle condizioni sarebbe come chiamare la polizia, hai ragione annuisce lei, dove abiti?, lontano da qui, al centro, e cristo, chiamiamolo in causa ancora dai, come cazzo ci sei finita qui?, portarla al centro in quello stato non esiste, dice il mio amico, se ci fermano  siamo rovinati, noi siamo già rovinati comunque si è una obiezione abbastanza precisa e puntuale, ne convengo, e allora?, mica possiamo lasciarla qui, no non ho detto né pensato questo, chiamiamole un taxi, ma stai scherzando?, certo che sto scherzando!, qualche amica, qualche conoscente nei paraggi?, aspettate, dai pantaloni sventrati e lerci estrae un telefono cellulare, non si è rotto per fortuna la sento tirare un sospiro di soddisfazione, credo stia consultando la rubrica, chiama, ciao! lo dice come se non fosse successo niente, come se non stesse parlando con due perfetti e malmessi sconosciuti sbronzi, sporchi di sangue, di intestino e coi pantaloni avidi di fica minorenne, senti Simo posso chiederti un favore si si sono con due miei amici, io sobbalzo a sentirmi definire in quel modo, per me amico è uno che ti paga cinquanta euro una bella scopata una scopata che possibilmente finisca in escussione a sommarie informazioni perché la mignotta poi è stata aperta in due come un abbacchio, e loro pensano sia stato tu sai che ridere tutti a svagare lo sapevo lo sapevo che lo avrebbe fatto uno che legge quelle schifezze uno che scrive quelle immonde esacerbanti atrocità doveva uccidere era scritto era scritto nella genetica e in Lombroso riesumato e riabilitato per l’occasione per condannarmi e poi tutti depressi e scornati quando capiscono che non ero stato io ad ammazzare la mignotta solo fortunosa coincidenza che fortunello ma sai, si borbottano ammiccando, potrebbe essere solo un errore giudiziario, una svista degli investigatori, perché lui è colpevole a prescindere, che dice questa tua amica allora?, potete portarmi da lei sorride, abita ad un chilometro da qui, ma davvero non ti ricordi che cazzo hai fatto prima?, no mi spiace, ti dispiace, non dovrebbe dispiacerti, su andiamo va.


Nessun commento:

Posta un commento