domenica 18 dicembre 2011

La siringa nel braccio






La siringa nel braccio è un apostrofo rosa tra le parole porco dio, una sinuosa serpentiforme e surrettizia inalazione di colla e merda che dall'asfalto vagamente bagnato si solleva sin dentro le narici ripiene di croste e cocaina, la ristrutturazione va avanti e persino quel gessetto bianco tracciato in terra a riempire la sagoma di un cadavere sembra una promessa colombiana, qui è Portorico favela e Tailandia tutto assieme mercatini ucraini ragazzini rom e giostrai italiani celebrano funerali di porfido e Gomorra con le madonne agghindate d'oro pesante e i vecchi dai volti avvizziti raccontano storie di amore universale e usura e cappio al collo dei commercianti locali, uno squarcio metatemporale filosofico fuor di ogni metafora puntuta e le puttane all'incrocio che controllano i lampeggianti in avvicinamento, un regolamento di conti con scimitarre calibro 22 e una granata, l'esplosione è roca e ovattata niente a che vedere con I Cannoni di Navarone, lo ritrovano così dietro un cassonetto, vicino alla sagoma in gesso dipinta dai RIS, il corpo emaciato i buchi viola sulle braccia, Amore Tossico rimane fuori mentre il killer entra nel bar in ristrutturazione abusiva e finisce il lavoro scaricando il caricatore proiettili vaganti e fuori il tossico guarda il cielo nero della prima notte sorride all'eroina e al trionfo delle spade, che non è un romanzo di G. Martin ma una sinistra ipostatizzazione di scenari pasolinani, il tossico muore come è vissuto, tossico appunto, drammaticamente solo, e rincoglionito, qui le strade sono feritoie marcite, la puzza di merda è tangibile ed insopportabile, palazzoni troppo vicini, una Casbah ripiena di cattive intenzioni, lo trova un Carabiniere finito per caso dietro il cassonetto AMA a raccattare bossoli, una scoperta sorprendente, al grido c'è anche questo, e quando capiscono che è morto per troppa droga borbottano oh cazzo niente di importante chiamate la Mortuaria che porti via sto pezzo di merda andate a fare il riconoscimento della salma dopo che gli avrete frugato nelle tasche o controllato le impronte digitali, è un via vai formichesco di divise e lampeggianti, le puttane si sono ormai disintegrate, i curiosi guardano dalle finestre e dai crocicchi, i vecchi smettono persino di giocare a carte e di bere birra, luccicano le torri e le stelle sulle mostrine dell'Arma, colloqui in tempo reale col sostituto procuratore e sta volta viene, viene davvero perchè la mattanza richiede persino chiudere a chiave l'Ufficio di Piazzale Clodio, la giustizia penale è obbligatoria come la fame nel Biafra.
Non so, bofonchia il tenente colonnello con aria perplessa mentre un altrettanto perplesso ispettore capo della PS lo scavalca e rivolge una penetrante occhiata al cadavere steso in terra ben crivellato di piombo e frollato quel tanto che basta , c'è qualcosa che non mi convince, la criminalità locale non segue la gente non scende dai motorini e dalle macchine, non ha quel grado di spietata efficacia, l'ispettore continua a fissare i rivoli di sangue che compongono una delicata pozza purpurea, un oceano rosso tra carta straccia e merda di cane, non è un bel modo per morire mentre alle spalle i RIS vestono le coreografiche tute bianche e impugnano le valigette metalliche colme di giochi di prestigio tecnologico- si spara un pò troppo, mi tenga a bada quel giornalista mentre un flash impazzito come un monsone filippino agguanta i residui di vista della prima fila in divisa, o santo dio ma chi cazzo li ha chiamati, stanno già qua, quel pezzo di merda, digli che non può fotografare, dietro il nastro, cristo dietro il nastro, che è una barriera bianco/rossa di plastica abbarbicata tra pali della luce e cassonetti, il coordinamento langue perchè non si è ancora capito chi debba fare passerella mondana e chi indagare sul serio, che dice il magistrato ?, sta arrivando, è in coda sulla Via del Mare, allora non è che sta proprio arrivando, ci vuole un pò, e noi intanto?, isoliamo la zona e cominciamo a repertare, la Banda della Magliana non è tanto divertente quando devi compilare una mezza tonnellate di fogli e di verbali, oh ma quello quello che cazzo sta facendo ? e due carabinieri si avventano su una specie di rumeno che poi si scopre essere davvero un rumeno, che cazzo fai ? devo prendere sigarette bofonchia il minchione straniero, le sigarette ma io ti sputo in faccia porco dio, eh su si contenga che c'è gente, non mi bestemmi così, eh ma le sigarette, e gli danno due calci, letteralmente, e lo sparano fuori dalla scena del crimine, la puzza è inquietante, è già notte, i lampeggianti irrorano di elettricità blu la facciata dei palazzi ATER, aspettiamo sto magistrato benedetto, intanto fate due foto, due di numero, e fatemi sapere l'altro dove e come sta, l'altro sta nel bar, quattro buchi ancora fumanti, carne marcita a contatto col piombo caldo, un lavoretto coi fiocchi, gente che sa il fatto suo, ridefinizione delle dinamiche e della geografia criminale del posto, il girone della merda Salò di Pasolini quell'odore sputato, sparano per ammazzare, già già il sovrintendente porge una sigaretta all'ispettore capo, ma possibile che il vicequestore ancora non sia arrivato e che cazzo sempre ste figure di merda qui ai carramba gli ci manca solo un generale e poi c'hanno tutti e qui cazzo sono io il più alto in grado, eh sta arrivando pure lui, stanno arrivando tutti, il magistrato il vicequestore e pure mio nonno.
Ci vuol pazienza.
Già.
Intanto pensiamo a quel tossico di merda.
Ma non lo lasciamo ai carabinieri ?
Qualcosa facciamolo pure noi.
Mi sembra giusto.
Anche se i tossici sono poca roba. Almeno però togliamolo dalla strada, che mi fa schifo.
Giusto.

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