lunedì 12 dicembre 2011

OLTRAGGIO





La grazia di Dio si inerpica abbarbicata sulle colline rocciose che vanno digradando verso la fornace di Roma, sotto un plumbeo cielo gravido di tempesta e squarciato da saette e tuoni - lampi neon fulminano alberi e sventrano tronchi fumiganti il lampadario oscilla pericolosamente gettando un chiarore di tenebra e di rancore verso il vetro, la lapide della madre che non è davvero morta se non in speranzosa metafora, le urla i pianti repressi e il sadismo diffuso sotto quel crocifisso, nostro signore ha pianto ! urla la donna in nero con quel neo bitorzoluto e i capelli sporchi luridi fuma un sigaro e guarda i bambini pezzi di merda bofonchia nostro signore ha sofferto lo strazio delle carni e voi non siete in grado di resistere a qualche gentile colpo di bastone e di cinta, pezzi di merda orfani ed io che devo badarvi invece di recitare le mie preghiere di rendere lode e grazie al Creatore, siete uno spreco, dei falliti, non avete nessun futuro, e più lo dice più lo pensa più lo urlacchia mentre la mensa si va riempiendo di odore di patate ed escrementi e vomito e gemiti più sente un odio medievale crescerle dentro, nel profondo del cuore, Giulio cazzo Giulio ed è un continuo reiterato vociare di odio e di antipatia, guarda cosa hai fatto !
Lui guarda, ma non vede. C'è solo quella sensazione che prima era di disagio ed ora è di disgusto, un disgusto abissale, cosmico, fuori dalla grazia di Dio, e per quanto sia in alto, su questo colle da cui domina con gli occhi le praterie cementificate di una Roma vicina e al tempo stesso lontana si sente solo, sente freddo, un gelo che gli macina le ossa, abbandonato, disperso, troppo piccolo per fronteggiare la miseria che gli viene rovesciata sulle spalle ed in faccia, la violenza, la brutalità, la Madre Superiora lo sta cercando di nuovo, lo lascia di solito nudo in giardino a prendere la neve coi fiocchi candidi e gelidi che gli si sciolgono sulla carne paonazza e cianotica, lui batte le gambe sente i denti tremare scontrarsi gli uni contro gli altri, eppure non può lamentarsi del tutto perchè ad altri bambini va ancora peggio la suora li prende e li getta nelle latrine con la faccia sulla merda piscia loro addosso insultandoli nel nome di Gesù Cristo nostro signore, li bastona li catechizza urla contro, a Natale scende l'odio abbacinante come un sudario particolarmente tetro, ciò che per gli altri è un momento di epica felicità per tutti loro è una via crucis una sofferenza indicibile, perchè dice la maledetta Suora Gesù è nato al freddo ed è morto in croce, e voi dovete soffrire come lui, anzi dovete soffrire più di lui perchè siete discendenti ed eredi di quegli stessi Romani che lo hanno processato umiliato torturato ed infine ucciso, povero figlio di un padre isolato lassù nei cieli, in quei cieli di porfido, Giulio si ferma a prendere una boccata d'aria ed immagina un mondo pieno d'amore e di tenerezza e di affetti che fino a quel punto gli sono stati radicalmente negati.
E' un oltraggio il modo in cui viene incatenato al termosifone incandescente.
Un oltraggio i segni istoriati sul suo corpo, i lividi lasciati a colpi di bastone e di frusta, BDSM cristiano e feticismo della suora, una indegna vecchia megera strega crudele e frigida.
Un oltraggio il vomito rappreso sulla camicia lisa, rovinata, strappata in più punti.
Non avrete mai un futuro ! avverte vaticinante la Madre Superiora.
Li insulta, li prende a male parole, approfitta della sua funzione del suo ruolo del suo prestigio, li porta nudi nella cripta dove il gelo è una spada affilata, e io non ho spada il silenzio dello spirito è la mia arma, isolamento e contrizione e solitudine e dolore e follia prossima ad esplodere, sta allevando generazioni di futuri psicopatici disfunzionali, sta erigendo un impero del male, ma Satana ha compassione e guarda dal caldo confortante della fiamma d'inferno e ne piange e ne soffre a vedere questi bambini così malnutriti vessati ed abusati.
Non ci sono inchieste. Nè indagini. Solo voci sussurrate a mezza bocca in paese. Nulla di eclatante, nulla che porti la polizia là dentro.
E quando cresce, quando riesce a prendere il largo, lasciandosi alle spalle quella tragica esperienza, finisce nelle grinfie di un commerciante sadico ed omosessuale che gode nel vomitargli in bocca, gli dice è il tuo pasto pezzo di merda, tu esisti solo per compiacere le mie voglie, lo porta a feste e festicciole sbronze con altri marci individui del genere, lo scopano tutti a sangue nel nome di un frainteso amore molto NAMBLA, lo fottono lo inculano lo coprono di sperma, e lui rivive con la mente e con gli spasmi e col sangue l'orrore dell'orfanotrofio, è un incubo viola senza fine, arriverà il suo turno, pazienta dice la voce interiore, una voce di muschio e cattiveria, una voce femmina lunare e ctonia, pazienta e poi prenderemo ciò che è nostro.
Anche noi faremo soffrire.
Anche noi spezzeremo i sogni altrui.
Anche noi domineremo.

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